Overblog
Editer l'article Suivre ce blog Administration + Créer mon blog
14 mai 2013 2 14 /05 /mai /2013 20:09

V : Velo

Femmes au Rajastan    Goya Dona Isabel

    

Il velo & i capelli sono legati intimamente. Ovunque, e in ogni tempo, i capelli sono stati un elemento essenziale della bellezza femminile. Sia Eva sia Venere sono rappresentate con una capigliatura lunga e opulenta, la cui funzione è primordiale nel gioco della seduzione. E’ perché avevano paura di soccombere a questo fascino, abbandonando una parte del loro potere e della loro dominazione, che gli uomini hanno reagito?

O era necessario schermare la potenza generativa che irradia dai capelli?

Il velo trova la sua origine nelle tradizioni, nei costumi & nelle abitudini di decenza ancestrali, piuttosto che in prescrizioni teologiche dirette, anche se poi le religioni monoteiste se ne riappropriarono.

Già 3000 anni fa, il re assiro Tiglath-Thalassa I ordina alle donne libere di coprire i capelli quando lasciano la loro dimora. Anche le giovani promesse spose devono velarsi per segnalare di non essere disponibili.

Quindi il velo è originariamente un segno di rispettabilità e non un simbolo religioso. Nell’Arabia preislamica le donne dovevano portare un velo, in relazione con la clausura.

Il velo classifica & diversifica le donne: prostitute & schiave non possono portarlo e devono uscire con la testa scoperta e i capelli slegati. Questa distinzione continua fino alla seconda parte del secolo scorso. Uscire a capo scoperto, senza foulard o cappello, era mal visto & collegato ad uno stile di vita non rispettabile.

Destinato a distinguere le donne onorevoli, il velo poi entra a far parte del costume delle greche & delle romane, che portano il peploo l’himationche sono due tipi di scialli. Velarsi era una garanzia di onorabilità ed aveva anche un senso spirituale & simbolico. Al momento della cerimonia nunziale la fidanzata, come alcune sacerdotesse durante i riti iniziatici, era avvolta in un velo. Questo aveva un valore simbolico di separazione, che sarà ripreso dal Latini & dagli Ebrei.

Nella Roma antica ritorna la distinzione tra velo femminile tradizionale e velo religioso. E’ un oggetto essenziale dei riti di sacrificio per esprimere la propria umiltà & la propria anima nascosta nel corpo. Il velo è associato al matrimonio: il verbo nuberesignifica ‘velare’. ‘Sposarsi’ vuol dire ‘prendere il velo’. In latino nuptaletteralmente ‘velata’ significa ‘sposa’, & nuptiae, ‘matrimonio’ da’ il francese nocese può essere compreso come l’atto del ‘velarsi’ della sposa.

Simbolo femminile per eccellenza, il velo si diffonde nei paesi del giudaismo, del cristianesimo & dell’islam. Velumderiva da vestische significa ‘vestire’, designa un’acconciatura femminile ma anche la tenda del tempio, avvicinandosi a Hijab che in arabo significa ciò che separa due cose. Il velo separa la vita privata da quella pubblica, il sacro dal profano. E’ ciò che nasconde quando lo si indossa & ciò che svela quando lo si toglie. Coprendo i capelli, le donne dell’antichità rivelavano la loro condizione di donne ‘libere’. Appena affrancate, le schiave si affrettavano ad usare il velo, segnalando in questa maniera la loro nuova condizione. Le donne ebree, una volta sposate si dovevano velare, per rispetto al marito, allo scopo di non suscitare desiderio in altri uomini. Lo stesso accadeva per la donna cristiana. La prescrizione religiosa dettata da San Paolo & ripresa da Tertulliano fa dell’abitudine del velo, un obbligo. La donna mostra la sua sottomissione allo sposo & a Dio.

Di là da queste funzioni sociali & religiose, il velo ha una funzione protettiva contro il sole, il vento o la polvere. Quando vela il viso, il pallore della pelle, che esso permette di conservare, diventa anch’esso un segno di distinzione tra le donne.

Il velo scandisce il tempo individuale, contraddistinguendo l’uscit dall’infanzia, e anche il tempo sociale, seguendo i cambiamenti della moda, & riferendosi alla memoria collettiva del gruppo.

Nel passato, ogni gruppo di donne confezionava il velo per i propri capelli secondo il rango. Lo testimonia la varietà dei modelli tradizionali. Oggi, le donne che lo indossano, offrono ancora allo sguardo una ricca tavolozza di colori, di materiali & di forme. Dal Maghreb al Masrah, dall’India alla Mongolia, dall’Uzbekistan alla Turchia, i foulard & i veli si declinano nella diversità.

 

Partager cet article
Repost0

commentaires

Présentation

  • : Le blog de Josiane Guitard-Leroux
  • : Artiste plasticienne, j'utilise mes cheveux comme matériau pour réaliser mes oeuvres. Je rédige un Abécéd'hair passionné.
  • Contact

Abécéd'hair Abc...

A : Absence/Arme

B : Bérénice/Brodrerie

C : Coiffures/Couleurs

D : Dentelles/Don

E : Expositions

F : Fil/Florilège 1,2

H : Haire/Henné

I : Iconographie 1,2,3/Indigeste

J : Japon

K : Kanak 1,2

L : Longueur

M : Mort

N : Noeuds

O : Outils/Ouvrages

P : Peigne 1,2,3/Poil

Q : Qualités/Questions

S : Sérendipité/Soie       

T : Trikho/Trois

V : Vente/Voile

Y : Yoruba 1,2,3