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11 mai 2013 6 11 /05 /mai /2013 00:00

O : Strumenti 


                                               outils-001


Gli oggetti di cui mi servo per realizzare le mie opere sono pochi & poco ricercati. La spazzola, l’uncinetto, l’ago, la pinza sono degli strumenti semplici & ordinari.

Si accomunano tuttavia con strumenti come il pennello o la matita che il pittore o il disegnatore usano per creare. Sono più vicini alla sfera intima & privata che allo spazio dell’atelier. Li ho sempre avuti a portata di mano, fanno parte del mio ambiente naturale fin dall’infanzia. Quando ho iniziato a creare le mie opere di capelli non ho dovuto che afferrarli per compiere questo o quel compito. Erano lì. Pronti all’uso. Il capello, che mi si era imposto come materiale, era il prescrittore del loro utilizzo. Per ottenere quello che desideravo fare con lui, mi servivano degli attrezzi. Non ho esitato, il loro uso mi era familiare, conoscevo la loro possibilità di diventare un prolungamento della mia mano¹,a farmi ottenere quello che desideravo.

In questa sede parlo di sfasamento: quello che innesca un cambiamento del punto di vista, quello che fa sì che il gesto creativo apra una breccia, crei una rottura, provochi uno scarto. Esso si compie nell’utilizzo che faccio dei miei strumenti. La spazzola mi serve per districare i capelli, ma anche per raccogliere quelli che cadono. Per riprendere la distinzione fatta in precedenza, essa è un oggetto per lo sbrogliamento & diventa uno strumento per la raccolta. Tutto è nell’intenzione che conferisco alla mia azione. Il ‘Tesoro della lingua francese’ afferma che attrezzo & strumento implicano l’idea di un uso manuale. Al fine di differenziarli si precisa che il grado di complessità dell’uso ha importanza. L’attrezzo serve ad eseguire dei lavori semplici, lo strumento suppone delle qualità di precisione, che gli conferiscono un carattere di nobiltà & d’intellettualità quando è utilizzato nelle arti & nelle scienze.

Preferisco quindi il termine attrezzo per la sua semplicità d’uso, associandogli uno scopo più complesso. L’uncinetto mi serve per confezionare delle catenine di capelli, ma anche per organizzarle in una presentazione più elaborata.

In questa maniera posso usare tutta una gamma di disposizioni diverse a partire da un elemento di base come la catenina.

Di recente ho visitato la grotta e il museo di Altamira & sono stata colpita dalla prossimità che ho avvertito con le donne del paleolitico che usavano degli aghi per cucire i loro vestiti. Abbiamo in comune gli stessi gesti, la stessa attenzione per il lavoro, la soddisfazione dell’opera condotta a termine. L’emozione, provata alla vista delle pitture rupestri, mi rende certa del fatto che alcune di esse appartenessero alla mia stessa sorellanza artistica. Una società, capace di lasciarci simili testimonianze, contava per forza tra i suoi membri persone sensibili a ciò che noi oggi chiamiamo arte. Non servono strumenti di alta tecnologia per far apparire opere di grande qualità. Il fatto che esse ci tocchino ancora parecchie migliaia di anni dopo essere state realizzate ne è la prova.

 

¹: come lo definsce  Michel Serres in "Hominescence", dove considera che lo strumento che prolunga la mano dell’uomo, animale despecializzato, lo specializza in maniera particolare.

 

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